Gaza e dintorni: è giunta l’ora di fare e farsi alcune domande?

Siamo arrivati al trentaseiesimo giorno di questa guerra di difesa dello Stato israeliano nei confronti di un esercito definito terrorista ma che, per dimensioni e potenza, non sembra proprio riconducibile ad una piccola cellula terroristica.

Forse nei mesi a venire cambierà anche il lessico nel definire questi eserciti che comunque sono finanziati con milioni di euro.

In un’intervista al Corriere della Sera, Uzi Shaya, ex uomo dello Shin Bet e del Mossad, che oggi collabora con il governo israeliano per smantellare l’impero finanziario di Hamas e degli Hezbollah ha parlato di 360 milioni di dollari che, purtroppo, sono arrivati ai terroristi dal Qatar ma ha anche detto che, in tutto, a Gaza in un anno arrivano circa 2,6 miliardi.

Di questi soldi cosa arriva realmente alla popolazione palestinese? A chi? A quali organismi? In pratica alla popolazione non arriva quasi nulla!

Mentre scriviamo, l’IDF – dopo aver completato l’accerchiamento di Gaza city – sta entrando nel quartier generale di Hamas, praticamente interrato sotto un ospedale, e oramai tutti hanno capito come Hamas abbia usato quali scudi umani l’intera popolazione di Gaza e come l’esercito israeliano non stia “facendo una passeggiata” in termini militari; infatti, ci sono decine di militari israeliani morti e feriti.

Siamo profondamente angustiati dalle morti di bambini, civili da entrambe le parti e già molti hanno rilevato, sottolineato, accusato le falle dell’intelligence israeliana e della sua disposizione in campo, molto più propensa a pensare ad un attacco dal Libano che dalla striscia di Gaza.

Quante domande e quante dietrologie… alla luce delle postazioni di missili ritrovate nei campi giochi dei bambini, dell’esercito di Hamas nascosto tra ospedali e campi profughi possiamo anche farci alcune domande???

Le domande che vorremmo fare:

I cittadini di Gaza city non conoscevano l’esistenza della rete di tunnel che si estendevano per km pieni di militari e armi e per necessaria una logistica complicata?

I cittadini di Gaza city non si rendevano conto di cosa – prima o poi – sarebbe successo e con quali conseguenze?

I cittadini di Gaza city erano (sono) ostaggi, conniventi o complici?

E le ONG? Quante ONG lavoravano a Gaza city? Decine.

Nessuno nelle ONG si era accorto di un esercito militarmente importante di migliaia di persone che stava progettando un’incursione simile? Le ONG erano timorose di rappresaglie, conniventi o complici?

Aggiungi ai preferiti : permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *